martedì 11 febbraio 2014

Recensione

RECENSIONE DELLA MIA RACCOLTA "L'UOMO CHE DIMENTICO' DI MORIRE",
A CURA DI MIRIAM GAROFALO, PER IL BLOG "CLUB DEL LIBRO A PALERMO"

L’uomo che dimenticò di morire è una raccolta di racconti dello scrittore palermitano Antonello Saeli, edito da Edizioni del Girasole. Ogni racconto, narrato in prima persona dal personaggio principale, costituisce una descrizione d’atmosfera, a volte onirica, di gesti e situazioni talvolta quotidiani, più spesso immaginifici e simbolici.
Ogni racconto sembra la trasposizione in parole di un dipinto, con parole evocative da scrittura poetica. La scrittura evocativa dell’autore ci porta di volta in volta in una situazione diversa, dove le prospettive immaginate, forse sperate, si capovolgono d’un tratto lasciando il lettore stupito.
Si ha la netta impressione che lo scrittore inquadri la scena come fosse vista attraverso una cinepresa, e che questa, da uno strettissimo zoom inquadrante dapprima piccoli particolari, tra i quali inizialmente il lettore comincia a presupporre certi legami logici, vada via via allontanandosi fino a riprendere la scena nella sua interezza. Ecco allora che i legami tra le cose che il lettore aveva intuito vengono improvvisamente stravolti, lasciando vedere per la prima volta la situazione per quella che è realmente.
Ad esempio, come accade nel racconto Un mondo in miniatura, all’improvviso dall’immagine di una nevicata fuori dalla finestra veniamo catapultati dentro ad una sfera di cristallo con dentro la neve finta a fiocchi, nell’universo di palline bianche di plastica e glicerina di un mondo di miniatura.E ancora, sembrerebbe essere un omaggio alla protagonista di una famosa canzone di Francesco De Gregori il racconto/approfondimento sulla donna cannone, in cui l’autore ipotizza il segreto di questa donna del circo, che verrà svelato attraverso le parole della stessa sotto forma di una lettera.

Una scrittura dal taglio leggermente diverso contraddistingue il racconto che dà il titolo alla raccolta, L‘uomo che dimenticò di morire, in cui in terza persona viene narrato il fascinoso processo di simbiosi di un vecchio uomo con la terra (di cui è immagine la foto in copertina, raffigurante il volto dello scrittore John Carder Bush), simbolica forse di un ancestrale legame dell’uomo con la terra, che si fonde con essa e mette radici, facendosi albero.

Lettura consigliata a piccoli sorsi per godere appieno dell’atmosfera di ognuno di questi racconti.

di Miriam Garofalo


Qui il link: http://clubdelibroapalermo.wordpress.com/2014/02/10/luomo-che-dimentico-di-morire/

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